Vivere i giorni feriali con il cuore della festa

Intitolata una piazza a san Josemaría nella città di Chieti, alla presenza del vescovo della Diocesi, mons. Bruno Forte, di mons. Ignazio Arrieta, delegato del prelato dell'Opus Dei, delle autorità civili e militari, e di una significativa rappresentanza dei cittadini

Intitolata una piazza a san Josemaría nella città di Chieti, alla presenza del vescovo della Diocesi, mons. Bruno Forte, di mons. Ignazio Arrieta, delegato del prelato dell'Opus Dei, delle autorità civili e militari, e di una significativa rappresentanza dei cittadini.

Chieti, 12 febbraio 2005. Sabato mattina si sono raccolti accanto all’arcivescovo Mons. Bruno Forte, mons. Ignazio Arrieta, in rappresentanza del prelato dell'Opus Dei mons. Javier Echevarría, i membri del Comitato Promotore presieduto dal dott. Manlio Madrigale, autorità civili e militari, il dott. Joaquín Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ed un gruppo di cittadini, amici e cooperatori dell'Opus Dei del capoluogo abruzzese e delle città vicine, che partecipano ai mezzi di formazione spirituale dell'Opera, per assistere all’intitolazione della "Piazza san Josemaría Escrivá, Fondatore dell'Opus Dei".

Nel saluto a nome del Comitato promotore una studentessa universitaria ha illustrato il senso dell'intitolazione, sottolineando l'attualità del suo messaggio soprattutto nella prospettiva della vocazione dei laici alla santità. Ha formulato anche l'auspicio che la “nuova” piazza " contribuisca a mantenerne vivo il ricordo affinché la sua figura rappresenti “per l'intera comunità cittadina, e in particolare per i giovani, un punto di riferimento spirituale”.

Analogo auspicio ha espresso S.E. Bruno Forte manifestando "la gioia del Pastore che coglie in questo evento una rinnovata presenza di Gesù nella nostra Chiesa". Egli ne ha fornito anche una chiave di lettura: l'agorà, la piazza occupa un ruolo emblematico nell'insegnamento di san Josemaría, che invitava a cercare la santità proprio nel bel mezzo della strada. "E questo - ha concluso - è un messaggio di cui abbiamo enormemente bisogno!"

La presenza del dott. Navarro-Valls ha permesso all'Arcivescovo di esprimere l'affettuosa vicinanza della città di Chieti al Santo Padre, soprattutto in questi giorni in cui da tutto il mondo sono pervenuti segni tangibili di gratitudine e di unione filiale alla Sua persona e intenzioni.

Al termine della cerimonia civile, si è tenuta nella Cattedrale di San Giustino una concelebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo ed a cui ha preso parte mons. Arrieta, che si è fatto interprete della gratitudine del prelato dell’Opus Dei, impossibilitato ad essere presente di persona perché impegnato in una ordinazione diaconale a Roma.

Nell'omelia mons. Forte ha ricordato i legami spirituali che hanno unito in vita san Josemaría all'Abruzzo ed in particolare alla città di Chieti, che ha avuto una sua parte nella storia dell'Opus Dei, "attraverso l'opera e l'impegno pastorale del nostro concittadino don Renato Mariani", uno dei primi sacerdoti italiani dell'Opera e "dinamico collaboratore di san Josemaría".

Commentando la Liturgia della Parola del giorno, l'Arcivescovo ha evidenziato due proposte forti che si possono ricavare dall'esempio di santità del Fondatore dell'Opus Dei: partecipare con impegno e con passione allo sviluppo del mondo e della storia; e perseguire con altrettanta tenacia ed altrettanta passione la ricerca dell'esperienza di Dio vissuta come culto spirituale.

Ecco perché la ‘consegna’ di san Josemaría per tutti i cristiani si può condensare dicendo che “bisogna vivere i giorni feriali col cuore della festa”, perché “la loro vita, così com'è, può essere luogo dell'incontro con Cristo e cammino di santità, una vita santa e santificante”. Evidentemente "parte essenziale di questa vocazione divina è l'unione con la Gerarchia, con il Romano Pontefice, con l'episcopato, amando la varietà delle vocazioni personali". Nell’affidare alla Madonna queste intenzioni di preghiera, mons. Forte ha concluso dicendo: "Come vostro vescovo e Pastore vorrei che tale messaggio si irradiasse come linfa viva in tutta la nostra Chiesa, per essere lievito e per servire la Chiesa nell'unità con tutti gli uomini".