La testimonianza di un padre...

"Il matrimonio e l’esperienza di padre mi hanno reso più forte e più bravo nel lavoro. Conosco fin troppe persone che definiscono se stesse sulla base della loro “carriera”. Anch'io lo facevo. Ora, io sono definito dalla mia autentica vocazione come marito e padre…ed ho anche un lavoro."

Daniel Plazek è un funzionario addetto alle vendite di Pittsburgh, Pennsylvania. Lui e sua moglie Luisa hanno 7 figli che vanno dai 12 ai 27 anni. Nel corso dell’intervista Daniel esprime la sua opinione su matrimonio e paternità, offrendo inoltre alcuni consigli pratici per genitori giovani.

“Sono felicemente sposato e padre di sette figli di età compresa tra i 12 ed i 27 anni (tre figlie meravigliose e quattro figli pieni di talento)."

Ci racconti un po’ di sé e della sua famiglia

Sono nato e cresciuto a Pittsburgh, PA. Sono il mediano di sette figli. Sono stato cresciuto dai miei genitori nella Chiesa ed ho vissuto in maniera semplice…la nostra grande vacanza era andare a trovare i nonni a Milwaukee. Sembrava tanto esotica e lontana! Grazie alla Divina Provvidenza, ho incontrato Luisa, colei che sarebbe divenuta mia moglie (la quale veniva da una famiglia composta da dieci persone) mentre frequentava l’Università di Pittsburgh. Si stava specializzando in elettrotecnica, e mancavano un anno o due alla laurea quando ci siamo sposati. Prese la coraggiosa decisione di abbandonare gli studi di ingegneria e laurearsi mamma a tempo pieno. Siamo felicemente sposati da 31 anni ed abbiamo 7 figli che vanno dai 12 ai 27 anni (tre figlie meravigliose e quattro figli pieni di talento). Viviamo sempre a Pittsburgh, PA, ed abbiamo il piacere di avere vicino casa il Seminario Cattolico Bizantino. È stata una vera fortuna poter permettere a Luisa di restare a casa a crescere i bambini. Ogni giorno sono testimone dei frutti dei suoi sforzi.

Qual è la sua professione e come riesce a combinarla con l’essere padre?

Da 16 anni sono un funzionario addetto alle vendite presso una società che disegna e produce l’equipaggiamento per test e simulazioni per il settore aerospaziale ed altri settori industriali. Questo lavoro mi ha richiesto di viaggiare e stare lontano dalla mia famiglia. È stata dura. Comunque, ho fiducia nel fatto che Dio mi ha chiamato ad essere colui che provvede alla famiglia e la protegge. Morale della favola: il matrimonio e l’esperienza di padre mi hanno reso più forte e più bravo nel lavoro. Conosco fin troppe persone che definiscono se stesse sulla base della loro “carriera”. Anch'io lo facevo. Ora, io sono definito dalla mia autentica vocazione come marito e padre…ed ho anche un lavoro.

Papa Francesco ci sta chiedendo di pregare moltissimo per la famiglia in questo periodo. Quale pensa sia la maggiore sfida che la famiglia deve affrontare oggi?

Noi siamo nel mondo, ma siamo chiamati a non essere del mondo. Non sempre ci piace pensare a quanto Satana è attivo nel mondo e si rivela nei nostri peccati e nelle nostre mancanze. Non c'è maggiore soddisfazione per lui di quella di spingere lontano da nostro Signore uomini e donne sante, giovani o anziani,. Lo si può vedere nella tv, nei film, nelle strade, nei pettegolezzi sul lavoro e anche nei libri per i bambini. Dobbiamo essere vigilanti! Il Santo Padre ha ragione! Dobbiamo pregare perché le famiglie buone e sante siano protette, crescano nella fede, nella speranza e nella carità, continuino ad essere le pietre a fondamento della società e dimostrino al mondo la gioia delle benedizioni familiari.

Una famiglia con 7 figli è ben al di sopra della media nazionale dei nostri giorni. È dura fare il padre di 7 figli? I suoi figli sono felici?

Ho sentito che dovrebbero volerci circa 2,3 figli a famiglia solo per mantenere la popolazione. Nel mondo occidentale la maggior parte dei paesi non si trova entro quei criteri e quindi, da un punto di vista pratico, è necessario avere bambini. Ma più importante è il fatto che vivere il matrimonio in accordo con la legge naturale, piuttosto che contro, porta molte benedizioni, inclusi i figli. E quale benedizione! Certo, ci sono delle sfide. È un lavoro duro, può essere stancante ed è costoso per quel che riguarda il cibo, i vestiti, la casa e la scuola. Ma con Dio, tutto è possibile. Con la dedizione al matrimonio, l’amore di una moglie e madre ed il Signore dalla mia parte….sette non sono poi così tanti.

Penso che tutti i miei figli siano a conoscenza dei vantaggi del provenire da una famiglia numerosa e quanto possono trarre beneficio e godere dei loro fratelli (beh, il più delle volte). Anche se sono più numerosi dei loro genitori, non hanno mai richiesto attenzione, supporto o aiuto. Siamo stati e saremo sempre grati dell’opportunità di allevare ed amare i nostri figli (anche una volta cresciuti).

Con una grande famiglia, non saremo mai abbandonati. Non soffriremo mai da soli. Non ci mancherà mai alcun tipo di supporto….e non dimenticheremo mai quanto Dio ci ami realmente, perché vediamo il Suo amore rivelarsi in quello della nostra famiglia.

“Un semplice messaggio: le nozze non sono che per un giorno, il matrimonio è per tutta la vita”.

Come vede il suo ruolo di padre?

Nel corso degli anni, ci sono stati momenti in cui mi sentivo più un autista che un padre per i miei figli: tornavo a casa dopo essere stato fuori città e trascorrevo le serate e i weekend portando i bambini avanti e indietro. Ma volgendo lo sguardo al passato, capisco che le nostre brevi chiacchierate in macchina, andando e tornando dal calcio, dal lacrosse, dall’hockey sull’erba, dal basket, dai giochi sono state tutte opportunità per insegnare, amare, comprendere ed aiutare i figli.

Prego soprattutto di poter fornire loro un esempio di come noi tutti dovremmo vivere il Vangelo, per supportare ed amare la Chiesa Cattolica e vivere secondo il piano che Dio ha per noi. Essendo una creatura imperfetta, mi affido alla grazia dello Spirito Santo ed al supporto amorevole e alla pazienza di mia moglie, affinché mi aiutino nella lotta per essere un padre ed un marito migliore.

Le due figlie più grandi non vivono più con voi: Erin si è sposata di recente e Kathryn ha scoperto la sua vocazione per lo spirito dell’Opus Dei, che mira a diffondere la santificazione del lavoro, ed ora vive all’estero. In che modo questi avvenimenti hanno cambiato la sua famiglia?

La vocazione di Kathryn per l’Opus Dei non è che una grande benedizione per lei e per la sua famiglia. Ho sempre saputo che era una persona luminosa, creativa e amabile. Ma la sua vita da numeraria si manifesta nella gioia e nell’abbandono più completi alla vocazione. Come mi piace dire, “quando sarò grande, voglio essere proprio come mia figlia!”. Siamo in grado di vedere l’amore che ha per Dio attraverso l?opera ogni volta che parliamo, che leggiamo le sue lettere, su Skype o nelle grandi occasioni quando le facciamo visita. Come genitori, vedere i propri figli crescere così felici, soddisfatti, gioiosi e dediti alla loro Fede…beh, non è il risultato per cui tutti speriamo, lavoriamo e preghiamo?

La mia seconda figlia, Erin, a maggio si è sposata con un gran bravo ragazzo. Non potrei essere più felice per lei. Questo matrimonio ha rappresentato qualcosa di importante. È una pietra miliare, non solo per la nostra ma per entrambe le nostre famiglie allargate, essendo il primo matrimonio di questa generazione. È stato un grande evento familiare. La mia più grande preoccupazione non era quanto sarebbe costato, o dove si sarebbe tenuto il ricevimento, o altri aspetti della logistica. Era la preoccupazione che sarei scoppiato a piangere come un bambino nel momento in cui avrei scortato mia figlia all’altare. Sono riuscito a mantenere l’autocontrollo.

Un semplice messaggio: le nozze non sono che per un giorno, il matrimonio è per tutta la vita. Luisa ed io abbiamo la fortuna che questa giovane coppia vive proprio in fondo alla strada dove abitiamo, così continuiamo ogni giorno a vedere nostra figlia ed il nostro nuovo genero crescere nella loro vita di famiglia. Preghiamo per loro ed abbiamo fiducia nel fatto che le loro vite insieme saranno piene di benedizioni, come è stato per Luisa e me come marito e moglie e come genitori.

Dopo 30 anni di esperienza, che tipo di consigli sarebbe in grado di offrire ai giovani genitori?

Dopo 30 anni di un matrimonio benedetto, faccio ancora errori e cerco di imparare da essi. Ma nel complesso, posso offrire i seguenti suggerimenti:

1) Tenete Dio al centro della vostra esistenza; nel matrimonio, nella famiglia, nel lavoro di tutti i giorni.

2) Egli vi ha dato la Chiesa: usatela, partecipate, traete beneficio da essa.

3) Frequentate i sacramenti. Tutte le grazie che ne derivano vi rendono più forti.

4) Pregate insieme in famiglia. (Anche una breve preghiera uscendo dalla porta, durante una giornata piena di impegni, ha la sua importanza).

5) Vivete ogni giorno le vostre promesse nuziali: amarsi e prendersi cura l’un l’altro. Non è sempre facile o divertente. Ci sono volte in cui ti senti ferito o in cui ferisci l’altro. Quando ciò accade…vedi i punti 1, 2, 3 e 4.

6) Abbiate conoscenza della vostra Fede, leggete le vite dei Santi ed insegnate tutto ciò ai bambini a casa e se possibile in una scuola Cattolica. Ci viene chiesto: Come sfamiamo un milione di bambini affamati?.....Uno alla volta. Come possiamo convertire il mondo? Una famiglia alla volta….e cominciate dentro casa.

7) Tutti i problemi, le prove e le tribolazioni che questo mondo vi causerà possono essere gestiti con il Suo intervento nella vostra vita.

8) Infine, in maniera pratica, più che non vivere al di sopra dei propri mezzi, vivete al di SOTTO di essi. Sarete sorpresi dalla quantità di cose di cui potete fare a meno e da quanto sarete fortunati avendo non solo un po’ di più sul conto in banca, ma anche la possibilità di essere più caritatevoli.

Che lato dell'essere padre preferisce?

Non sono sicuro di poter dire che esista un lato preferito dell’essere un padre. Ho accumulato così tante esperienze e ricordi durante la crescita dei miei figli: tenere in braccio quello appena nato, addormentarsi leggendo le favole della buonanotte, tutti i compleanni che Mamma ha magicamente messo insieme, i Battesimi, semplici escursioni di famiglia nei boschi, godersi la cena insieme come famiglia, ridere in maniera isterica durante i giochi da tavolo, le Prime Comunioni, il primo giorno di scuola, andare in slitta, insegnare a guidare la macchina, allenare le squadre e persino i viaggi al pronto soccorso. Mentre ogni figlio rappresenta una singola benedizione, alcune volte ho l’impressione di avere un’unica grande memoria dei bambini, dove tutti i ricordi dei vari figli si fondono in un'unica gioiosa rievocazione familiare.

Credo che la paternità intera sia la parte migliore. Mi aiuta a servire meglio, ad essere un marito migliore, un Cristiano migliore, una persona migliore.