San Josemaría incontra un Papa per la prima volta

San Josemaría manifestava un grande amore per il Santo Padre. Quando arrivò a Roma per la prima volta passò tutta la notte a pregare per il Papa.

23 giugno 1946. Erano circa le 21.30 quando arrivarono a casa, un appartamento al n. 9 di piazza della Città Leonina. Di fronte, a pochi metri, si ergono le mura che collegano il palazzo Vaticano con Castel Sant’Angelo.

L’appartamento che don Alvaro aveva preso poco prima dell’arrivo del Padre era al piano più alto dell’edificio e aveva un loggiato dal quale, oltre il colonnato del Bernini, si vedeva piazza S. Pietro. Era anche ben visibile, perché molto vicina, la finestra illuminata della biblioteca privata del Papa. A quella vista, il Padre provò una nuova emozione, che gli rubò definitivamente il sonno: mentre gli altri si ritiravano a dormire, vinti dalla stanchezza del viaggio, il Padre rimase sulla terrazza.

Durante il viaggio, che si era svolto tutto sotto la pioggia, il Padre aveva pregato per il Papa; sentiva un gran desiderio di arrivare presto nella Città Eterna. Per questo si emozionò tanto non appena intravide, oltre una curva della via Aurelia, la cupola di S. Pietro. Da quanti anni nutriva nel cuore la speranza di videre Petrum, cui aveva dato espressione in Cammino:

“Cattolico, Apostolico, Romano! – Mi piace che tu sia molto romano. E che abbia desiderio di fare il tuo pellegrinaggio a Roma, videre Petrum, per vedere Pietro”.

Davanti al suo sguardo c’erano le finestre, ancora illuminate, delle stanze pontificie. L’immaginazione alimentava nel suo cuore il profondo affetto che pure aveva espresso su Cammino: “Grazie, mio Dio, per l’amore al Papa che hai messo nel mio cuore”

Il primo incontro col Santo Padre

Il 15 luglio, vigilia dell’udienza privata con il Santo Padre, il Fondatore tornò a Roma. Fu un colloquio emozionante, nel quale poté finalmente aprire il cuore al Santo Padre e metterlo al corrente del lavoro svolto a Fiuggi negli ultimi giorni. Il Padre uscì dall’udienza colmo di pace e di gioia.

Estratto da Il Fondatore dell'Opus Dei, Volume III, di Vasquez de Prada