San Josemaría docente

Una testimonianza su Josemaría Escrivá come docente di Etica morale e professionale per giornalisti, a Madrid durante l'anno accademico 1940-1941. Di questo corso si parla estesamente in un articolo della rivista "Studia et Documenta".

Nell'anno accademico 1940-1941 San Josemaría tenne lezioni di Etica e morale professionale nel corso ufficiale per la formazione di giornalisti a Madrid. In un articolo sulla rivista Studia et Documenta viene trattata la storia di questo corso e della nomina di San Josemaría a docente, il contesto in cui ebbe luogo, il programma svolto e ciò che sappiamo delle sue lezioni attraverso gli appunti e le testimonianze di alcuni alunni. Questi dati vengono collocati nel contesto del suo pensiero sul comportamento di un professionista della comunicazione.

Riportiamo l'inizio dell'articolo

"D. Josemaria concepiva un nuovo giornalismo diverso da quello fino ad allora praticato, claustrale e solenne. Ci impresse un'etica professionale più chiara, più aperta, più allegra e più luminosa. Aveva un concetto molto alto della dignità professionale dell'informazione." (Testimonianza di Enrique del Corral)

"In questo articolo analizziamo un episodio che costituisce una particolarità nella vita del suo protagonista. In effetti, anche se aveva spesso esercitato la docenza nei suoi anni giovanili e sempre svolto compiti di formazione, questa fu l'unica occasione in cui insegnò una materia che rientrava nel piano di studi promossi da un organismo pubblico. Il fatto che i destinatari fossero persone che desideravano esercitare la professione di giornalisti aggiunge un altro elemento di interesse, rafforzato dal momento storico in cui si situava: ciò avveniva durante una guerra che interessava quasi tutta l'Europa e con la Spagna, appena uscita da una Guerra Civile, che era sul punto di entrare nel conflitto. D'altra parte, l’attività apostolica svolta dall'Opus Dei, che in quegli anni si era andata estendendo, si dovette confrontare con la prima grande contraddizione e ricevette la sua prima approvazione canonica.

L'argomento è già stato ampiamente trattato da Ana Azurmendi in una breve ricerca (leggi testo originale in spagnolo) preparata per il congresso tenutosi in occasione del centenario di San Josemaría Escrivá' de Balaguer. Lo riprendiamo qui, più estesamente, potendo contare su nuove fonti che completano quelle già citate dalla professoressa Azurmendi, alle quali faremo pure riferimento. Lo schema seguirà in gran parte quello da lei tracciato.

Retroscena della nomina: un'amicizia

"Il latino per i preti e i frati". Josemaría Escrivá' de Balaguer evocò a volte il ricordo di questa frase da lui pronunciata negli anni dell'adolescenza, che non gli rendeva certo onore, ma che gli serviva per sottolineare la sua mancanza di predisposizione al sacerdozio. A qualche anno di distanza da questa manifestazione di scarso apprezzamento per la lingua di Cicerone, Josemaría era un buon conoscitore della lingua ufficiale della Chiesa, e questo fattore, qualche anno più tardi, fu alla base della sua attività di docente di giornalismo. La relazione tra le due questioni si collega ad una vicissitudine personale rivelatrice del suo talento umano.

Nel corso dell'anno accademico 1925-26, a 24 anni, si trovava ad essere contemporaneamente un sacerdote appena ordinato, il responsabile del sostentamento di sua madre e dei suoi due fratelli che vivevano con lui a Saragozza dopo la morte del padre, e uno studente della facoltà di Diritto. L'aspetto che ora ci interessa parrebbe quello meno rilevante: la sua condizione di studente. Uno dei suoi compagni di facoltà di Diritto, Enrique Gimenez-Arnau, ricordava: "Tra di noi si distingueva solo per il suo abito talare. Era uno come gli altri: s'intratteneva a parlare con noi nei chiostri della facoltà, condivideva le nostre inquietudini di studenti e i nostri timori per gli esami".

Enrique Gimenez-Arnau aveva a quel tempo 17 anni, sei meno di Josemaría. A quanto pare, la circostanza che fece sì che si rafforzasse l'amicizia tra questi compagni di corso fu che Enrique era scarso in latino, ma ne aveva bisogno per superare l'esame di diritto canonico. Josemaría si offrì di dargli delle lezioni private, e da lì nacque l'amicizia del giovane sacerdote con la famiglia Gimenez-Arnau. Anche se le sue condizioni economiche non erano certamene floride, si rifiutò di percepire alcun compenso dal suo amico. Era un gesto tipicamente suo, di generosità come manifestazione di amicizia, che mise in pratica per tutta la sua vita.

I due amici si persero di vista al termine degli studi e non si incontrarono che dieci anni dopo, quando per caso si trovarono in una via a Burgos, in piena guerra civile nel 1938. [...]

Terminata la guerra, ormai a Madrid,i due amici rimasero in contatto. San Josemaría battezzò uno dei figli di Enrique, nato nell'ottobre del 1939. A quel tempo Enrique Giménez-Arnau aveva una carica politica importante: era direttore generale della stampa. Questa fu l'occasione di chiedere a San Josemaría di farsi carico delle lezioni di etica per i futuri giornalisti...

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