Perdonami!, darsi un bell’abbraccio… E avanti!

Il dovere di fare famiglia in ogni focolare è un compito stupendo che tocca a tutti: al padre e alla madre, ai fratelli, ai nonni, alle persone che collaborano con il loro lavoro alla cura della casa. È un compito che compete a tutti.

Il dovere di fare famiglia in ogni focolare è un compito stupendo che tocca a tutti: al padre e alla madre, ai fratelli, ai nonni, alle persone che collaborano con il loro lavoro alla cura della casa. È un compito che compete a tutti, perché tutti noi dobbiamo lottare contro qualsiasi manifestazione di attaccamento al proprio io. Logicamente, è compito in primo luogo dei genitori, che devono orientare tutto il loro progetto di vita, al di là di ogni altro nobile scopo, alla realizzazione –la più adeguata possibile– del modello della Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Pur non potendo evitare che vi siano alcuni screzi tra coniugi, gli sposi cristiani devono sforzarsi di superarli rapidamente, chiedendo perdono e perdonando.

San Josemaría comprendeva e perdonava queste debolezze, perché, dato che siamo umani, qualche volta si può bisticciare; ma poco. E poi – aggiungeva – tutti e due devono riconoscere che ne hanno la colpa e dirsi l’un l’altro: Perdonami!, e darsi un bell’abbraccio… E avanti! ma che si noti che non tornate a litigare per molto tempo. E alla presenza dei figli, piccoli o grandi che siano, non litigate mai. Anche se sono molto piccoli, i bambini osservano tutto (San Josemaría, Appunti raccolti durante una tertulia, 4-VI-1974).

Questo stupendo panorama, figlie e figli miei che vivete la vostra vocazione divina nel matrimonio, si manifesta anche in sacrifici normalmente piccoli, pur sembrando talvolta grandi. La responsabilità di portare avanti il vostro focolare compete al cento per cento al padre e alla madre, sotto tutti i punti di vista. Magari uno dei due coniugi, per esigenze di lavoro, trascorrerà gran parte del tempo fuori casa; ma, rientrando dopo una giornata di lavoro pur stancante, non può rinunciare a rendere più gradita la convivenza agli altri membri della famiglia; così come non può dedicarsi a pensare egoisticamente al proprio riposo. Dovete dedicare all’altro coniuge l’affetto e le attenzioni di cui ha diritto, e ai figli, soprattutto in alcuni momenti più importanti del loro sviluppo fisico e affettivo, il tempo e l’affetto di cui hanno bisogno.

Dalla lettera di Maggio 2007 del Prelato dell'Opus Dei Mons. Javier Echevarría ai fedeli e cooperatori dell'Opus Dei