Un anticipo del paradiso

Waldemar Sommer, Critico d’arte

Ogni volta che scrivo un articolo, ogni volta che visito una mostra, è per me un’avventura affascinante. Il piacere estetico che produce, le emozioni che causa, mi sembrano un anticipo di quello che sentiremo in paradiso; molto piccolo, certamente, e molto povero a paragone di quello che sarà. Dietro l’esperienza artistica c’è Dio, questo è sicuro.

La chiave di come vivere il cristianesimo seriamente

Per me, San Josemaría è stato fondamentale non solo nella mia professione ma anche nella mia vita perché mi ha dato la chiave di come vivere il cristianesimo seriamente, in profondità.

Da dove viene questo?

Ho conosciuto pochi scrittori che si esprimano tanto bene con le parole. Questa meraviglia di libro che si intitola “E’ Gesù che passa”. Non so quante volte l’ho letto, torno a leggerlo, ed è incredibile: all’improvviso, quando mi trovo con qualcuno a fare insieme la lettura spirituale. L’altro legge e alla fine io chiedo sempre “da dove viene questo?”. È sempre da “E’ Gesù che passa”.

San Josemaría in Cile

Il lavoro apostolico in Cile ebbe un grande slancio con la sua visita. Fu come un triplo salto mortale. Come esaltava i valori umani autentici! Come dava a chi lo ascoltava la possibilità di poter applicare i suoi insegnamenti nella pratica quotidiana. L’apostolato crebbe, crebbe enormemente, la gente si risvegliò e le cose che abbiamo letto nei libri, le sue idee le abbiamo viste confermate, in carne e ossa.

Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente molti anni fa, per me lontani, nel 1967. Fu un colpo! Di un’energia interiore veramente potente, dove si vedeva la mano di Dio.

La più grande emozione estetica di tutta la mia vita

Durante la canonizzazione, lo spettacolo in piazza San Pietro mi ha provocato la più grande emozione estetica di tutta la mia vita. Quella massa di gente, ordinata , nello spazio meraviglioso del Bernini. E con quegli ombrelli che davano il tocco di contemporaneità. Ero veramente commosso fino alle lacrime.