Maestro e guida di santi

La figura di Josemaría Escrivá appare ancora più grande per i frutti spirituali del suo apostolato: uomini e donne di ogni condizione sociale, di numerosi paesi e di culture diverse, che si sforzano di mettere in pratica l'ideale della unione con Dio in mezzo al mondo.

La figura di Josemaría Escrivá appare ancora più grande per i frutti spirituali del suo apostolato: uomini e donne di ogni condizione sociale, di numerosi paesi e di culture diverse, che si sforzano di mettere in pratica l'ideale di una unione con Dio in mezzo al mondo che il nuovo santo diffuse con i suoi scritti, con la sua predicazione e con la sua stessa esistenza. Di alcune di queste persone è già stato avviato il processo di canonizzazione.

Ernesto Cofiño, medico pediatra guatemalteco nacque nel 1899 e morì nel 1991. Dal momento in cui venne a conoscenza degli insegnamenti del fondatore dell'Opus Dei intensificò il rapporto con Dio nell'orazione e nei sacramenti (per nessun motivo avrebbe rinunciato alla Messa e alla Comunione quotidiana e alla Confessione settimanale), si applicò allo studio, acquisì un'ampia formazione dottrinale e compì un vasto lavoro di evangelizzazione, comunicando a tutti la sua gioia e la sua generosità. Si era formato alla Sorbona di Parigi e lavorava con uno spirito di servizio che lo portava non solo a occuparsi della salute dei suoi pazienti, ma a fare suoi i loro problemi personali. Nell'ambiente medico è considerato il "padre della pediatria" in Guatemala. Si prodigò in modo speciale a favore dei bambini più poveri, di quelli che spesso non avevano neppure da mangiare. Considerava la fame "il problema numero uno del Centro-America", e fece della denutrizione infantile e della tubercolosi l'oggetto primario del suo impegno scientifico. La sua sensibilità soprannaturale e umana lo spinse, inoltre, a dar vita a numerose iniziative sociali a beneficio dei bambini abbandonati, degli orfani e della maternità. Fu un appassionato difensore della vita. La fase diocesana della sua causa di beatificazione è stata chiusa il 5 aprile 2001 e i relativi documenti processuali sono stati presentati alla Santa Sede il mese successivo.

Guadalupe Ortiz de Landázuri (1916-1975), spagnola, conobbe Josemaría Escrivá nel 1944 e quell'incontro diede un profondo senso cristiano alla sua vita. Era dottoressa in Scienze Chimiche dell'Università di Madrid. I suoi studenti e i suoi colleghi sono d'accordo nel sottolineare la qualità delle sue lezioni, l'amabile attenzione che prestava a tutti, il suo rispetto per la libertà e la visione cristiana della vita che permeava le sue lezioni. Nel 1950, quando già faceva parte dell'Opus Dei, Josemaría Escrivá le chiese di andare a iniziare il lavoro apostolico dell'Opera in Messico. Diede inizio all'attività della residenza universitaria Copenhague e, con l'aiuto delle studentesse che la frequentarono, avviò varie iniziative per la promozione umana delle giovani contadine, sia a Città del Messico che a Monterrey, Tacámbaro, Amilpas e altre località del Paese. Dopo sei anni una disfunzione cardiaca la costrinse a ritornare in Spagna, dove lavorò come insegnante in due istituti della capitale. Il 18 novembre 2001 il Cardinale Arcivescovo di Madrid, Antonio María Rouco, ha presieduto la sessione inaugurale del suo processo di canonizzazione. La causa di Guadalupe Ortiz de Landázuri è stata aperta tre anni dopo quella del fratello Eduardo (1910-1985), eminente medico, padre di famiglia e, come Guadalupe, fedele della Prelatura dell'Opus Dei.

Altre persone che hanno seguito il modello di vita cristiana di Josemaría Escrivá e delle quali, dopo la loro morte, l'autorità ecclesiastica ha istruito la causa di canonizzazione sono l'argentino Isidoro Zorzano (1902-1943) e lo svizzero Toni Zweifel (1938-1989), entrambi ingegneri, e una ragazza catalana, Montserrat Grases (1941-1959).

Supplemento de L'Osservatore Romano, 6 ottobre 2002