La casa di cura Laguna, un anno dopo

Laguna è un centro di trattamenti palliativi pioniere in Spagna, che presta aiuto sociale e sanitario ai malati e agli anziani del sud di Madrid

Laguna è un centro di trattamenti palliativi pioniere in Spagna, che presta aiuto sociale e sanitario ai malati e agli anziani del sud di Madrid. La fondazione Vianorte ha riunito un gruppo di professionisti e volontari perchè lavorino in quest¡'iniziativa, che ha visto la luce un anno fa in occasione della canonizzazione di san Josemaria.

Negli anni trenta san Josemaria trovò un grande aiuto spirituale per dare inizio all’Opus Dei proprio servendo i poveri e i malati dei quartieri periferici di Madrid. Oggi in queste zone della città, anche se c’è stato un notevole miglioramento nelle condizioni di vita, c’è comunque gente bisognosa. Per questo, in occasione della canonizzazione di san Josemaria, un gruppo di persone ha voluto rinnovare il suo desiderio di servire gratuitamente i bisognosi dando origine ad un centro di trattamenti palliativi: Laguna.

Encarna Perez, infermiera che collabora all’iniziativa, spiega la situazione di questi pazienti: “Non hanno nessuno con cui condividere il proprio dolore, al quale affidare alcune spese o chiedere che sia loro somministrata una medicina. Possono ricorrere, certamente, al loro ospedale, ma questo non risparmia loro i piccoli acciacchi quotidiani. In altri casi i loro parenti non possono seguirli come vorrebbero, o perchè non ne hanno il tempo, o perchè non hanno le conoscenze mediche necessarie”.

Per alleggerire queste famiglie e aiutare i malati nelle loro necessità, due equipe composte da diversi professionisti della medicina palliativa lavorano da oltre un anno nel distretto madrileno di Latina. Sebbene non sia ancora stata costruita la sede definitiva, che sarà pronta nel 2005, si organizzano le visite nelle case dei pazienti da una sede provvisoria.

Le situazioni nelle quali possono trovarsi coloro che arrivano a Laguna sono molto diverse. Per questo, la prima cosa che si fa non appena il paziente arriva al Centro è un PAI, ovvero un piano di condotta personalizzato, nel quale si valutano le sue necessità mediche e sociali e si stabilisce il piano delle sue cure: quando fare le visite, chi le realizzerà e con quale programmazione.

“Ogni equipe ― spiega Encarna Pérez ― è composta da un medico, un’ausiliare ospedaliero, un’assistente sociale e altri specialisti per questioni specifiche (psicologo, fisioterapista, barbiere, podologo...). Un cappellano si preoccupa dell’assistenza spirituale di cui hanno bisogno i malati che la richiedono e aiuta con il suo consiglio tutti coloro che collaborano con Laguna, sia professionisti che volontari. Inoltre, sostiene è un appoggio anche sotto il profilo umano e dirige l’assistenza spirituale delle persone che non sono cattoliche in questo quartiere di forte immigrazione”.

Periodicamente si va a trovare queste persone nelle loro case e si realizzano le visite mediche e le cure di infermeria programmati per ogni occasione: li si lava se è necessario, si risolvono i loro problemi, eccetera. I volontari che cooperano con Laguna fanno le visite e le piccole spese, specialmente medicinali, e, soprattutto, dedicano parecchio tempo ad ascoltarli.

Questo primo anno di lavoro ha già dato luogo a molti aneddoti con i pazienti: “C’è una coppia di sposi ― racconta Encarna ― che vive in un appartamento di trenta metri quadrati. Entrambi hanno più di novant’anni. Non hanno soldi, ma ogni volta che andiamo a trovarli ci preparano qualche cosa da prendere. Sono sempre molto grati per l’attenzione che prestiamo loro”.

Lo scorso 26 giugno, Laguna festeggiò per la prima volta il suo patrono: san Josemaría Escrivá. Numerosi residenti nel quartiere e molti pazienti assisterono con il personale della Casa di Cura alla Messa celebrata dal cappellano. “In questi mesi abbiamo potuto constatare che molte persone hanno devozione al santo prima ancora di conoscere Laguna e gli sono riconoscenti per diversi favori”.

Molti residenti hanno conosciuto Laguna nei modi più disparati: attraverso la loro parrocchia, o il collegio dei figli, o i vicini di casa o la farmacia del quartiere. Alcuni hanno preso parte ai corsi di formazione che tiene il personale sanitario della casa di cura. In brevi lezioni si insegna, tra le altre cose, a rigirare il paziente nel letto o a preparargli un menù adeguato.

La sede definitiva - che prevede un day hospital, un’unità ospedaliera e aule per la formazione degli assistenti - potrà allargare molto l’offerta, ma il lavoro di Laguna è già avviato. Molti anziani e malati cronici hanno migliorato la loro qualità di vita grazie alle cure palliative che si prestano in e da Laguna. Il suo obiettivo, pertanto, è già diventato realtà.