4 gennaio, 1932: 'Gesù, qui c'è il tuo asinello'

La sua anima era già tanto ricca di grazie che, nonostante i ripetuti propositi di non riferire fatti straordinari, gli sfuggivano inevitabilmente, nelle caterine (Apunti intimi), alcuni eventi soprannaturali.

La sua anima era già tanto ricca di grazie che, nonostante i ripetuti propositi di non riferire fatti straordinari, gli sfuggivano inevitabilmente, nelle caterine (Apunti intimi), alcuni eventi soprannaturali.

«Stamane, come d'abitudine» - scrisse il giorno 4 - «quando stavo per uscire dal Convento di Santa Isabel, mi sono avvicinato un istante al Tabernacolo, per accomiatarmi da Gesù dicendogli: Gesù, qui c’è il tuo asinello... Vedi Tu che cosa fare con il tuo asinello... E intesi immediatamente, senza parole: "Un asinello fu il mio trono a Gerusalemme". Questo fu il concetto che compresi, con assoluta chiarezza» (207).

In quel momento lo assalì un dubbio. Con l'attenzione concentrata sull'asina di cui parla S. Matteo, credette che la locuzione fosse un'interpretazione erronea, forse diabolica, del Vangelo. Appena giunto a casa consultò il Vangelo e placò il suo spirito. Gesù era entrato a Gerusalemme cavalcando un asinello (208).

Il Fondatore dell’Opus Dei, I, Vita di Josemaría Escrivá (vol. I) "Signore, fa’ che io veda!". Andrés Vázquez de Prada. Ed. Leonardo International, Milano.